🧠 Cosa succede (davvero) nel cervello quando un brand ci parla?
E soprattutto perché la tua voce vale molto di più del tuo funnel
Ti sei mai chiesto perché alcuni brand ti sembrano subito familiari?
Spoiler: non è per il logo. Né per il prezzo. E nemmeno per il funnel.
Proprio così.
Il primo vero punto di contatto tra brand e cervello è la modalità con cui scegli di parlare.
📌 Quel modo ha un nome preciso: tono di voce.
E se pensi che sia solo un vezzo stilistico o un dettaglio estetico, rischi di perdere il 70% dell’efficacia della tua comunicazione.
E no, non è una percentuale buttata lì.
👉 Secondo uno studio pubblicato su Harvard Business Review, proprio il 70% della percezione di credibilità di un messaggio dipende da come viene detto, non da cosa viene detto.
Quindi amici, no, non basta scrivere bene quando si parla di brand identity.
Quello che è realmente necessario è trasmettere un'identità, attivare connessioni emotive, e farlo in modo così coerente e riconoscibile da imprimersi nella memoria (e in seguito nella fiducia) del cliente.
Il tono di voce è una scorciatoia neurale (e il tuo posizionamento ringrazia)
Il cervello umano non è un lettore paziente di contenuti.
Semmai li decodifica, li associa a pattern noti e li inserisce in un preciso contesto emotivo.
In pratica, il tono di voce è un segnale inconscio potentissimo che comunica, ancor prima del contenuto:
✅ “Puoi fidarti.”
✅ “Questo brand è vicino a te.”
✅ “Qui trovi qualcosa che migliorerà la tua vita.”
In altre parole, il tono di voce è branding neuroattivo.
Il trucco è tutto qui: il cervello ama le scorciatoie!
Quando un messaggio arriva al cervello, non si ferma a leggerlo come fosse un foglio d’istruzioni.
Il cervello ha fretta di capire subito di che si tratta.
💡 Quindi lo associa a qualcosa che conosce già.
Ed è qui che entrano in gioco i nostri amati bias cognitivi.
Immaginali come piccoli pulsanti che, se schiacciati bene, aprono la porta della fiducia e della memoria.
Ecco i 3 che puoi iniziare a usare da subito:
1. Effetto Priming – Prepara il terreno emotivo
Sai quando inizi a notare una parola ovunque dopo averla sentita una volta?
Ecco, il priming fa proprio questo.
Ripetere parole chiave coerenti con l’identità del tuo brand prepara il cervello di chi ti legge a una risposta emotiva ben precisa.
👏🏻 Apple lo fa in modo magistrale.
Se noti, le sue parole ricorrenti sono clean, intuitive, magical, innovation.
Non è un caso.
Sono parole scelte con precisione chirurgica per preparare il cervello a una risposta emotiva.
Vuoi fare lo stesso? Parti dal tuo vocabolario mentale.
2. Effetto Familiarità – la ripetizione crea fiducia
Il cervello ama ciò che conosce già.
Più ripetutamente leggiamo un messaggio, più iniziamo a fidarci.
🧩 Se ci pensi, è una pratica che abbatte i rischi.
Ecco perché i brand coerenti nel tono di voce, storytelling, copywriting, anche se semplici, funzionano meglio sul lungo periodo a livello di conversione.
Perché creano una relazione.
3. Effetto Framing – il contesto cambia tutto
Pensa a queste due frasi per lo stesso prodotto:
“Fai il pieno di energia naturale.”
“Combatti la stanchezza con un booster sano.”
🧐 Quale ti attira di più?
Dipende dal tuo frame mentale.
Ecco il potere del framing.
Non cambi il contenuto, cambi la lente con cui lo guardi.
Il tono di voce serve proprio a guidare la nostra percezione.
5 Brand che usano il tono di voce come un'arma (neuro)strategica
Vediamo insieme alcuni esempi brillanti che uso spesso anche con i miei clienti, per ispirare scelte più consapevoli e posizionamenti più memorabili:
Duolingo – Il gufo che ti sfida
Ironico, provocatorio, a volte sfacciato.
Eppure funziona.
Perché stimola dopamina.
Ci sorprende, fa sorridere, smuove un’emozione.
“Hai saltato la lezione. Deludente.”
“Vuoi davvero mollare proprio adesso?”
Sono tutte frasi che usano umorismo con una punta di avversione alla perdita.
Il risultato è un ingaggio emotivo assicurato.
Tony’s Chocolonely – Etico ma accessibile
Parla di temi crudi e durissimi (la schiavitù nel cacao) ma con un tono leggero, diretto, a tratti pop.
“Crazy about chocolate, serious about people.”
Unisce colore nel packaging alla semplicità del copy.
Dal mio punto di vista, il loro tono di voce è una godibile commistione emotiva di piacere e consapevolezza.
Perfetto per chi vuole comunicare valore senza risultare pesante.
Oatly – Vegano, ma punk
Provocatorio, divisivo, diretto.
Non cerca di convincerti, ti sfida a muso duro.
“This is milk. Just not from a cow. Deal with it.”
Attivano il bias dell’identificazione tribale.
Se ti riconosci, sei dei nostri.
Altrimenti, ciao.
Mailchimp – La SaaS con cuore umano
Ecco un bellissimo esempio di brand SaaS che non parla come un robot.
Mailchimp ha scelto un tono amichevole, intelligente, e zero jargo-tecnicismi.
“Let’s do this together.”
“Automations don’t have to feel robotic.”
Piccolo consiglio.
Se anche tu hai un servizio complesso, ricordati che non devi mai sembrare un manuale tecnico per apparire professionale.
Glossier – Il beauty brand che ti parla da amica
Questo è un brand che ha scelto una tattica estremamente intelligente.
Parla come le sue clienti parlano tra loro.
E infatti il tono di voce risulta conversazionale, empatico, semplice.
“Skin first. Makeup second.”
Attiva l’effetto somiglianza, uno dei trigger più potenti.
Come si costruisce un tono che entra in testa (e ci resta)
Abbiamo fatto degli esempi molto interessanti ma come applicare questi principi al lto brand?
Ecco un mini-esercizio per iniziare subito:
Scegli i tuoi 3 bias guida
Se vendi qualcosa di esclusivo, sfrutta il bias dell’autorità e dell’unicità.Ti occupi consulenza? Punta su empatia più framing.
Invece se sei nel food usa sensazioni multisensoriali e storytelling.
Definisci 3 aggettivi guida
Il tuo brand è provocatorio, autorevole o empatico?
Scrivi tutto con questo filtro mentale.
Trova le tue parole ricorrenti (le tue ancore linguistiche)
Ogni brand efficace ha un piccolo vocabolario mentale che si ripete.Apple: simplicity, magic, future
Nike: power, challenge, greatness
Patagonia: nature, purpose, impact
Allenati alla riscrittura
Prendi i tuoi ultimi 3 post o email.
Riscrivili col tono che vuoi incarnare.
Noti differenze? Ti suona più tuo?
In conclusione: il tono è posizionamento in azione
Non sei solo quello che dici.
Sei il modo in cui lo dici.
💬 Ogni parola accende o spegne qualcosa nel cervello del tuo cliente.
E ogni parola che scegli può:
accendere una fiducia,
costruire un’identità,
creare una connessione emotiva duratura.
♟️ Se vuoi che il cliente ti ascolti e ti scelga, devi fargli sentire sue le parole con cui comunichi.
Il tono di voce serve a far sentire il tuo cliente nel posto giusto, con la persona giusta.
Pronta/o a scolpire un tono che ti posiziona?
Se vuoi che la tua voce lasci impronte nella mente (e nel cuore) dei tuoi clienti…
📧 Scrivimi. Lavoriamo insieme sul tuo tono neuro-strategico.
Quello che ti farà diventare la prima scelta.
E non solo un’opzione tra tante.
📬 Ti aspetto.